9 gennaio Misure straordinarie


Titolo Originale: Extraordinary Measures

Paese: USA

Anno: 2010

Regia: Tom Vaugham

Sceneggiatura: Robert Nelson Jacobs tratto dal libro "The cure.." di Geeta Anand

Durata: 110'

Interpreti: Brendan Fraser, Harrison Ford, Keri Russell


Johm Crowley è un manager pubblicitario sposato con tre figli due dei quali, Megan e Patrik, hanno una rarissima malattia: la glicogenosi di tipo II (malattia di Pompe) che si manifesta fin dalla nascita e che dà una speranza di vita di 8-9 anni. John non vuole arrendersi all'ineluttabile e decide di raggiungere il ricercatore Robert Stonehill che sta lavorando a un enzima sintetico che potrebbe risolvere il caso. John decide di mettersi in società con Robert e si impegna a trovare il denaro sufficiente per consentirgli di portare a conclusione la ricerca...

Il film mostra una grande fiducia nelle capacità dell'uomo, nella sua dedizione incrollabile alla famiglia e nella capacità di affrontare per essa qualsiasi sfida

Nuovo ciclo di film a partire dal 9 Gennaio 2012

Il CINEFORUM ricomincerà con un nuovo ciclo di film a partire dal 9 Gennaio 2012

Il ragazzo con la bicicletta

Lunedì 12 Dicembre ore 15.30 e ore 21.00

L'abbandono e il bisogno di una famiglia


Soggetto: Dal centro di accoglienza dove vive, il dodicenne Cyril scappa, deciso a tutto pur di ritrovare il padre, che lo ha lasciato senza lasciare recapiti. Il ritrovamento della bicicletta permette a Cyril di rintracciare anche il genitore, che lavora nella cucina di un ristorante. Ma l'esito non è quello sperato: lui in effetti sta per rifarsi una nuova vita e non vuole più saperne del figlio. Accolto in casa da Samantha, parrucchiera che accetta di tenerlo per i fine settimana, Cyril conosce un giovane spacciatore ce lo coinvolge in un furto con aggressione. L'azione non va a buon fine, Cyril cerca la conciliazione con le vittime. E poi chiede a Samantha di restare a vivere con lei.

Valutazione Pastorale: Sentiamo i Dardenne: "Da tempo eravamo ossessionati da una storia: quella di una donna che aiuta un ragazzo a liberarsi della violenza di cui è prigioniero. L'immagine che per prima ci veniva a mente era quella di questo ragazzino, questo fascio di nervi, placato e quietato grazie ad un altro essere umano (...)". Rispetto a questo c'è da aggiungere la parte della ostinata ricerca del padre. In effetti la figura paterna, che c'è, si nega, rifiuta il ruolo, scappa impaurita; della madre non si fa cenno, ma arriva sotto forma della donna inattesa, che in pratica risolve (quasi) tutto. Cyril partecipa all'azione cattiva in modo forse inconsapevole, e poi cerca di riparare e dimenticare, concedendo fiducia alla nuova figura femminile. I Dardenne camminano lungo un terreno impervio quanto a caratteri e psicologie ma leggero, piano, impalpabile quanto a sussulti drammatici. Il copione scivola via come una breve cronaca su un giornale locale, appena riferita e subito dimenticata. Il finale resta sospeso dentro un'idea di riscatto e la regia opera su un taglio visivo più semplificato che semplice. La favola resta dentro una precisa realtà. E i vuoti di identità abitano tra noi. Film che, dal punto di vista pastorale, è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.

IN TO THE WILD



LUNEDì 5 DICEMBRE ore 15.30 e alle ore 21.00

La felicità è reale solo se condivisa

Soggetto: Nel 1992, il giovane Christopher dopo essersi laureato, decide di lasciare la sua vita quotidiana per andare a vivere tra i ghiacci dell'Alaska. Durante il viaggio, incontra vari personaggi, alcuni che approvano il suo modo di agire, altri che non ne vogliono sentire parlare. Ma Christopher, detto Alex Supertramp, va avanti e, mentre i genitori ne aspettano il ritorno, lui si addentra nella zona più difficile, resta solo. Il ghiaccio è intorno a lui, e lo cattura.

Valutazione Pastorale: La ribellione contro le seduzioni del consumismo é da sempre tipica delle società a stato economico più evoluto e modernamente avanzate. Da contestatore incallito dell'american way of life, Sean Penn si serve dei migliori servizi della tecnologia americana per raccontare il diario di un giovane idealista, desideroso di confrontarsi con la vita al suo stato puro e incontaminato. Ne viene fuori un viaggio di formazione, un'ansia di fuga destinata a scontrarsi con l'immutabilità della natura e con le sue leggi spietate. Nel suo cammino di crescita, Penn dà a Christopher i connonati di un panteismo assoluto, tanto più rigoroso quanto incapace di capire i limiti dell'agire umano. Così il ragazzo è destinato a soccombere, ma meglio morire che vivere in mezzo alla corruzione e ai compromessi. E' qui il limite del sistema filosofico di Penn, destinato ad arrendersi non riuscendo ad intravedere la luce della trascendenza. E' lo stesso ostacolo che interveniva nell'inquietante episodio firmato da Penn nel film collettivo sull' "11 settembre". Film comunque denso, pieno di duggestioni e, dal punto di vista pastorale, da valutare come accettabile, problematico e adatto per dibattiti.

THE FIGHTER




THE FIGHTER L'amore fraterno

Lunedi 21 NOVEMBRE alle ore 15,00 e alle ore 21,00

LO SPAZIO BIANCO

LUNEDI 14 NOVEMBRE ore 15.30 e ore 21.00

LO SPAZIO BIANCO - Un film per riflettere sul tema della vita



Soggetto: Donna matura e abituata a fare tutto da sola, Maria resta incinta, partorisce e subito la neonata Irene deve essere in forma precauzionale nell'incubatrice. Ci vogliono tre mesi per avere la certezza che la piccola vivrà, e Maria decide di passarli in ospedale accanto alla figlia, escludendosi in pratica dal resto del mondo. Solo così, tuttavia, é in grado di trovare la forza per accompagnare Irene verso la sua seconda, nuova nascita.

Valutazione Pastorale: Lo spazio bianco é quello dell'attesa, una bolla di solitudine in cui Maria si rinchiude e che alla fine esplode. Dice la Comencini: " Nel corso della mia vita mi sono ritrovata a difendere il diritto delle donne a non avere figli, o a poter scegliere se e quando averli (...). Questo film mi ha dato l'occasione di parlare di ciò che conosco meglio, dell'essere madre (...) Quella che racconto é una storia personale, non un messaggio o una bandiera (...)". Il copione, partendo da un romanzo, affronta dunque temi molto attuali, forti, legati a scelte civili e etiche. La scelta di difendere la vita nascente é chiara e opportuna. Se altre posizioni della regista possono essere meno condivisibili, ciò non toglie che il racconto resti denso, intenso, segnato da momenti di lucida partecipazione. Ne deriva un film che, dal punto di vista pastorale, é da valutare come complesso, problematico e addatto per dibattiti.

STANNO TUTTI BENE

Lunedì 7 novembre ore 15.30 e ore 21.00



Soggetto: Da poco pensionato e vedovo, Frank Goode avverte il bisogno di riunire i quattro figli, tutti trasferitisi in altre città. Andato a vuoto un incontro programmato a casa sua, Frank decide di partire per raggiungerli in prima persona, facendo a ciascuno una sorpresa. A New York non trova David, trova invece Amy a Chicago, Robert a Denver, Rose a Las Vegas. Ognuno di loro ha grossi problemi di cui lui ignorava l'esistenza. Infine apprende che David é morto di droga in Messico. Dopo un attacco di cuore, torna a casa, programma un nuovo incontro. E stavolta i tre figli sono con lui attorno al tavolo.

Valutazione Pastorale: Si tratta di un remake del film "Stanno tutti bene" diretto da Giuseppe Tornatore nel 1989. Al di là dello spunto narrativo, questa versione si muove spedita, com'è inevitabile, lungo le coordinate tipiche della vita americana: grandi spazi, metropoli, scenari ampi e, magari, destini individuali piccoli. Alla fine, trionfa lo spirito della famiglia, che é più forte di tutto, magari con i guai e le differenze nel frattempo intervenuti. De Niro è bravo nel ruolo dell'impiegato dimesso e malinconico ma il resto ansima alla meno peggio. C'è poca convinzione, la trama on the road si snoda senza particolari sussulti. Un po' di camomilla, e atmosfere da crepuscolo ingiallito. Dal punto di vista pastorale, il film é da valutare come consigliabile e nell'insieme semplice.

IN UN MONDO MIGLIORE

Lunedi 31 Ottobre ore 15.30 e ore 21.00



Soggetto: Il medico Anton opera in un campo profughi in Africa. A casa, in Danimarca, il figlio adolescente Elias, timido e bersaglio dei bulli della scuola, fa amicizia con il coetaneo Christian, che lo convince a reagire. Poco dopo la 'vendetta' dei due ragazzini si indirizza anche verso un adulto, che ha preso a schiaffi Anton in uno dei suoi ritorni in città. Succede che nel piano architettato qualcosa va storto, e Elias resta gravemente ferito. Quando viene dichiarato fuori pericolo, Christian va a trovarlo in ospedale, gli chiede scusa, e in seguito trova la forza per riconciliarsi anche con il padre, che accusava di aver agevolato la morte della madre malata. Anche per Anton e Marianne, genitori di Elias in crisi, sembra prospettarsi una nuova comprensione.

Valutazione Pastorale: Dice Susanne Bier che "il film esplora la nascita delle relazioni violente nei figli adolescenti e le difficoltà degli adulti che, con l'esempio personale, tentano di indicare la strada del comportamento civile, arrivando a 'porgere l'altra guancia'. Ci si chiede se la nostra cultura 'avanzata' sia il modello per un mondo migliore o se piuttosto il caos sia in agguato sotto la superficie della civilizzazione". Due ragazzi che saranno uomini, e due uomini in difficoltà a rapportarsi con loro: la partitura drammatica messa in scena dalla Bier e dal suo sceneggiatore parte da situazioni tristemente ordinarie (il bullismo a scuola, le liti per futili motivi in strada) e scarta all'improvviso su percorsi collaterali tanto imprevisti quanto rischiosi. Anton cerca di trasferire nel contesto 'moderno e avanzato' di Copenaghen la pazienza, la solidarietà, la fiducia che mette nel lavoro tra i disperati in Africa. Ma ci sono ferite su entrambi i fronti: fisiche da un lato, interiori dall'altro, ma per entrambi si tratta di recuperare la dignita violentata dell'essere umano. E' una rivoluzione etica quella che il copione azzarda. Un sogno coraggioso e provocatorio, un nuovo inizio a partire dal perdono. Una proposta che il buonismo contemporaneo rifiuta, se è vero che alla c.s. al festival di Roma la regista si é sentita accusare di aver ceduto ad un finale troppo 'mieloso'. La Bier si conferma autrice attenta e inquieta, e il film, dal punto di vista pastorale, é da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.

The next three days

LUNEDI 24 OTTOBRE ore 15.30 e ore 21.00



Soggetto: Tre anni dopo la condanna della moglie Lara per un delitto che lei sostiene di non aver commesso, il marito John si sforza di tener unita la famiglia, crescendo anche il loro unico figlio, il piccolo Luke. Quando la Corte Suprema respinge l'ultimo appello, Lara tenta il suicidio e John decide che è rimasta un'unica soluzione: organizzare l'evasione della moglie. Comincia così a preparare il piano che lì dovrà condurre tutti e tre in Sud America.

Valutazione Pastorale: Il punto di partenza é un film francese che Haggis riscrive e riadatta per l'ambientazione americana. In linea con la propria, acuta attenzione per i temi morali che precipitano imprevisti sull'individuo e lo costringono ad azioni mai ipotizzate, Haggis costruisce a poco a poco il terreno scottante che obbliga Brennan ad agire. Il piano congegnato dall'uomo appare così quasi logico e 'inevitabile', poco contando infine se lungo il percorso egli spara e uccide senza problemi. L'omicidio ignorato si colloca su quella scia delle decisioni etiche da prendere o subito o mai più. Si tratta del momento della 'scelta', difficile e determinante, al quale Haggis aggiunge l'altro fronte, ugualmente scivoloso, del 'fato', della casualità, del destino ingovernabile ma qui determinante (le foto che arrivano un secondo dopo; il bottono che resta nascosto nel tombino). Siamo allora padroni o no delle nostre azioni? E la donna é colpevole o innocente ? Le domande restano nell'aria, insieme a quella sorta di libertà negata che è negli occhi dei fuggitivi arrivati a Caracas. Meno incisivo di altri titoli e copioni di Haggis, il film, dal punto di vista pastorale, é da valutare come consigliabile e nell'insieme problematico.

HEREAFTER

LUNEDI 17 OTTOBRE ORE 15.30 e ORE 21



Soggetto: Scampata allo tsunami, la giornalista francese Marie torna a Parigi, si accinge a scrivere un libro su Mitterand ma poi cambia: avverte urgente il bisogno di spiegare quello che ha passato nei momenti successivi alla tragedia. A San Francisco l'operaio George ha poteri sensitivi che gli permettono di entrare in contatto con i defunti. Il fratello Billy intravede l'affare e gli prepara un ufficio in piena regola. Licenziato per la crisi economica, George fugge a Londra. Qui Marcus e Jason, gemelli sui dieci anni, difendono la mamma che fa uso di droghe dai controlli dei servizi sociali. Recatosi in farmacia, Jason muore per strada investito da un camion. Marcus non si rassegna alla scomparsa e comincia a cercare un sensitivo che lo metta in contatto con il fratellino. Anche Marie arriva a Londra per presentare il libro sull'esperienza vissuta. Marcus avvicina George, che aveva visto su internet, George si incontra con Marie. Così le rispettive esperienze li hanno fatti conoscere.

Valutazione Pastorale: Soggetto e sceneggiatura sono di Peter Morgan ("The Queen", "Frost/Nixon") che afferma: "Ho scritto il film dopo la morte di un mio carissimo amico (...) Al suo funerale ho pensato quello che forse pensavano tutti: dov'è andato?. Ho voluto scrivere una storia che ponesse domande come questa". E Eastwood aggiunge: "Racconto una vicenda di anime che non ha specifici connotati religiosi e tanto meno si tratta di un thriller soprannaturale...lo considero non un film sulla morte ma sulla vita e sul pensiero". Premesse doverose, per evitare di far andare il copione lungo strade che non gli appartengono. Se la scrittura presenta qualche momento un po' irrisolto (Marcus in giro per Londra in visita ai sensitivi) o 'telefonato' (George perde il lavoro per essere libero di andarsene), é la messa in scena di Eastwood a offrire all'insieme sostanza e intensità, attraverso una regia corposa e nitida, senza sbavature, di dichiarata semplicità: il che non significa facilità, ma veicolo comunicativo diretto e incisivo, capace di coniugare al meglio finzione e realismo legato alla cronaca (lo tsunami, gli attentati a Londra, la crisi economica...). Sul tema della vita oltre la morte, Eastwood offre un approccio umanistico, capace di accostare i dolori universali e di vincerli non in modo consolatorio ma stringendosi intorno ai valori del quotidiano, l'amore (anche per una mamma 'drogata'), la condivisione, la fiducia, la letteratura come territorio che lega i vari secoli, e ci rende più vicini uomini e donne del passato. Si tratta di un forte invito a recuperare quella 'verità' e quella 'bellezza' che veramente possono salvare il mondo. Film sfaccettato e denso che, dal punto di vista pastorale, é da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.

THE TREE OF LIFE

LUNEDI 10 OTTOBRE ORE 15.30 E ORE 21



Soggetto: Midwest anni Cinquanta. Il padre, cristiano rigoroso, musicista frustrato, esige dai tre figli maschi un rispetto assoluto. La madre guarda, soffre ma è disposta alla gioia e al perdono. Il fratello più piccolo muore suicida in circostanze misteriose. Jack, il più grande, vive oggi a New York, e non si è ncora liberato di quel doloroso ricordo.


Valutazione Pastorale: Nato nel 1943, Malick ha girato appena quattro film a partire dall'esordio nel 1973 con "La rabbia giovane". Questo n° cinque è ancora una volta destinato a spiazzare e disorientare. Attraverso lunghi, sofferti flasback, il racconto dipana l'evolversi dei rapporti tra genitori e figli, il padre duro e rigoroso, la madre tenera e remissiva. Dopo la frase iniziale tratta da Giobbe, ecco il copione dirigersi sui sentieri impervi e scoscesi del rapporto tra Bene e Male. Malick si affida alla descrizione di una vera e propria Cosmogonia: una lunga parentesi dedicata al Mondo in ebollizione tra eruzioni, lave e sommovimenti tellurici. Siamo al centro del Caos, da cui nascerà la Terra, ossia, dopo gli animali preistorici con la loro bruta ferinità, l'uomo e la donna. Quindi la bellezza del Creato e la caduta nel peccato. Dalla Macrostoria dei pianeti e dei mondi lontani nel cielo si discende alla microstoria, rappresentata dalla cittadina del Midwest. L'uomo solo nell'universo? Malick immagina un aldilà desolato e poetico, luogo del possibile incontro tra Fede e Speranza. Film difficile da raccontare, fatto di pagine visionarie che lo avvicinano ad un poema epico-filosofico, denso di spiritualità se non di afflato religioso. Film per niente accomodante, al quale bisogna lasciarsi andare e che, dal punto di vista pastorale, è da valutare come consigliabile, problematico e adatto per dibattiti.

BLIND SIDE

LUNEDI 3 OTTOBRE ore 15.30 e 21.00


il FILM vincitore del Golden Globe 2010 per l'interpretazione di Sandra Bullock
Una storia vera che suscita speranza e ottimismo
Presentano Paolo e Luca Tanduo

Organizzato da Centro culturale don Carlo Calori
Centro culturale San Benedetto
Fondazione Carlo Perini
Fondazione Vittorino Colombo
Centro culturale San Protaso
Centro culturale La Cittadella

Michael Oher è un giovane ragazzo di colore abbandonato dai genitori. La mamma è
tossicodipendente, il papà è scomparso da tempo. Nessuno lo hai mai aiutato, ma ad un certo punto tutto cambia…. una famiglia bianca, ricca e cristiana, lo incontra e gli offre di andare a dormire da loro. Quest’incontro cambia la vita a Michael, ma anche e soprattutto a tutta la famiglia che lo ha accolto. Esattamente come accade in ogni azione di amore gratuito, la carità cambia la vita e il cuore a tutti quelli che ci capitano dentro.

Il Discorso del RE

Lunedi 26 Settembre 2011 ore 15.30 e ore 21



Soggetto: Inghilterra, anni Trenta del secolo scorso. Quando Re Giorgio V muore nel proprio letto, lasciando due figli maschi, la naturale successione fa salire al trono il maggiore, che prende il nome di Edoardo VII. Dopo appena sei mesi tuttavia il nuovo Re, fermamente deciso a non interrompere la relazione con l'americana divorziata Wally Simpson, abdica in favore del fratello. Albert, il nuovo sovrano, ora Giorgio VI, soffre da sempre di una forma debilitante di balbuzie, che gli impedisce di parlare in pubblico. La moglie Elisabetta lo convince a farsi curare da Lionel Logue, un logopedista piuttosto eccentrico, che usa metodi poco ortodossi. Le visite vanno avanti all'insegna della tensione e del nervosismo. Nel frattempo l'Inghilterra entra in guerra con la Germania, e arriva per il Re la necessità di tenere un discorso via radio alla Nazione. Con Lion el a fianco, Giorgio riesce a comunicare ai cittadini la fiducia necessaria per affrontare la dura prova del conflitto bellico.

Valutazione Pastorale: Si tratta di un prodotto dagli impeccabili connotati anglosassoni, che rimanda ad esempi quali "Momenti di gloria" o "Camera con vista". Siamo nell'ambito di quella misura descrittiva che sa di perfezionismo ma non diventa maniera fine a se stessa. Ricostruzione d'epoca esemplare, caratteri e comportamenti adaeguati alla situazione storica. Al centro il rapporto tra il Re e Lionel, ossia tra Sua Maestà e un borghese qualunque. Alberto/Re Giorgio deve superare impacci non da poco pr riuscire ad accettare la 'parità' di livello con il suo tutore, soprattutto pensando al popolo che si aspetta da lui parole elevate. Di tutto questa vicenda autentica, il copione fa materia per un dramma intenso e sfaccettato, non esente anche da punte di umorismo e convergente sul traguardo della reciproca stima, che diventa amicizia e rispetto. La notevole prova attoriale di Firth e Rush va evidenziata come contributo importante alla riuscita di un film, che, dal punto di vista pastorale, è da valutare come consigliabile e nell'insieme realistico.

Wall Street: Il denato non dorme mai


Lunedì 2 maggio – ore 15.30 e 21.00
La piaga del capitalismo, del denaro e della finanza che tutto distrugge, è fin troppo nota ed evidente per non rendere questo film attuale e capace di andare al cuore di uno dei più gravi problemi del nostro tempo.

Allo spettacolo delle ore 21.00

Film e dibattito su Giovani e Lavoro

Ospite della serata Alessandro Nitti vice presidente JP Morgan, e vice segretario UCID sezione di Milano

Presenta Luca Tanduo

L'iniziativa fa parte della Primavera della Cultura 2011 manifestazione della Diocesi di Milano

VOGLIO ESSERE PROFUMO


Lunedì 18 aprile – ore 15.30 e 21.00

interverrà il regista del Film


Il Film si propone come una storia di finzione, ma al contrario il film si ispira alla storia vera di Alessandro Galimberti, giovane seminarista di Lissone, scomparso per una grave malattia a 24 anni nel 2004. Il titolo si riferisce ad una sua poesia in cui chiede al Signore di essere il vasetto di olio di nardo, sparso sui piedi di Gesù, consumato per amore. Il risultato è quello di un prodotto autentico e intenso, capace di commuovere e coinvolgere sul piano della semplicità e della serenità. Emerge così, tra le piaghe della nostra storia attuale, una spiritualità bella e convinta, che non perde la concretezza con la quotidianità e si fa lievito di un rapporto speciale con la cultura e la ricchezza del territorio, della società, di un modo di vivere

KATYN

Lunedi 11 Aprile ore 15.30 - ore 21.00




Un film emozionante, parla di Katyn, ma raccontando e dando spazio alle sofferenze e ai sentimenti delle famiglie delle vittime. Polonia, primavera del 1940. Un cospicuo numero di militari e intellettuali polacchi viene trucidato e sepolto in una fossa comune dai servizi segreti sovietici nei pressi di Katyn, dopo il patto stipulato tra Stalin e Hitler che aveva stabilito la spartizione della Polonia tra Germania e Unione Sovietica. Le madri, le mogli, le figlie e le sorelle degli uomini uccisi aspetteranno a lungo, se non addirittura invano, di conoscere la sorte dei loro congiunti. Nel 1943 l'esercito tedesco comunica i nomi di coloro che sono stati ritrovati nella fossa comune. Nel 1945, dopo la liberazione di Cracovia da parte dell'esercito di Stalin, la propaganda sovietica incolperà del massacro l'esercito tedesco.

UOMINI di DIO


Lunedì 4 aprile – ore 15.30 e 21.00


Nella piaga del fanatismo religioso e all’interno di una cultura laica che vuol far credere che la religione sia la causa principale dell’impossibilità della civile convivenza tra diversi, questo film, raccontando la vera storia dei monaci cistercensi uccisi in Algeria a Tibhirine, tra i monti del Maghreb nel 1996, ci dice che è possibile essere pienamente uomini di Dio e fratelli di tutti, cristiani e mussulmani. Ci racconta che la vera fede non ha nulla a che vedere col fondamentalismo e che il dialogo tra fedi, razze e culture diverse, è reso possibile solo da chi vive la certezza della verità di un Amore più grande. Certamente il più bel film degli ultimi anni. Un autentico capolavoro da non perdere.

POPIELUSZKO


Lunedì 28 marzo – ore 15.30 e 21.00

Nella piaga del comunismo ateo della Polonia di trent’anni fa, Padre Popieluszko lottava per far sì che l'Europa si fondasse sui veri valori della democrazia e della libertà. Proprio come predicava Papa Wojtyla, che diceva spesso che é necessario educare l'uomo con la sua coscienza. Il silenzio calato su questa figura di martire trovava ben poche giustificazioni a 25 anni da quel tragico evento. Importante, e decisivo, é il fatto che questa operazione parta dalla Polonia stessa, dall'interno cioé di quella terra di cui Jerzy era figlio amatissimo. Così il cinema diventa veicolo per ricostruire una storia e una identità.

IO SONO CON TE



LUNEDI 21 ORE 15.30 E ORE 21.00

Spiega Guido Chiesa: " 'Io sono con te' é prima di tutto il racconto di una maternità: quella di Maria di Nazareth, ritratto di una madre e della relazione con il proprio figlio. Una storia universale perché legata a passaggi fondamentali delle nostre vite e radicati dentro ciascuno di noi...in una prospettiva squisitamente femminile.(...)" Le domande, la voglia di capire, di confrontarsi con ciò che non si vede: lo sguardo del regista compone una scrittura filmica rigida e appassionata, fatta di panoramiche serene e di dettagli inquietanti. Ci viene chiesto, attraverso Maria, non di essere uomini e donne del nostro tempo ma di quel Tempo unico nel quale l'essere umano é al centro di tutto, e un bambino scalda la nostra anima per sempre.

INVICTUS


Lunedi 14 Marzo 2011 ore 15.30 - ore 21.00

Nelson Mandela, Presidente dopo le prime libere elezioni, intuisce che lo svolgimento dei campionati mondiali di rugby, assegnato per il 1995 proprio al Sudafrica, può rappresentare una grande occasione per completare quel processo di pacificazione tra negri e bianchi, da lui avviato dopo i bui anni dell'apartheid. Si impegna allora in prima persona a sostenere gli Springboks, la squadra nazionale, partecipando alle gare con esntusiasmo sempre maggiore. Il successo che alla fine arride ai padroni di casa nella finale contro la Nuova Zelanda, corona un momento di felice attaccamento di tutti alla maglia e alla bandiera.

Benvenuti al SUD


Lunedi 7 Marzo ore 15.30 - ore 21.00

Direttore dell'ufficio postale a Usmate nel milanese, Alberto Colombo sogna il trasferimento a Milano. Per accelerare la promozione si finge disabile ma viene scoperto e trasferito per due anni a Castellabate nel Cilento. Qui all'inizio fa una vita d'inferno, ma a poco a poco i rapporti con gli impiegati e il paese cambiano. Quando scadono i due anni, Alberto è ormai pronto per restare in quell'incarico.

NOI CREDEVAMO


Lunedi 28 Febbraio 2011 ore 15.30 - ore 21.00


Tre ragazzi del sud Italia, in seguito alla feroce repressione borbonica dei moti che nel 1828 vedono coinvolte le loro famiglie, maturano la decisione di affiliarsi alla Giovine Italia di Giuseppe Mazzini. Attraverso quattro episodi che corrispondono ad altrettante pagine oscure del processo risorgimentale per l'Unità d'Italia, le vite di Domenico, Angelo e Salvatore verranno segnate tragicamente dalla loro missione di cospiratori e rivoluzionari, sospese come saranno tra rigore morale e pulsione omicida, spirito di sacrificio e paura, carcere e clandestinità, slanci ideali e disillusioni politiche.

SOMEWHERE


Lunedì 21 Febbraio ore 15.30 e ore 21.00
Johnny Marco, divo di Hollywood, vive in albergo e, in atesa del nuovo fil, passa la giornata tra prove, sala trucco, conferenze stampa e tante donne occasionali. Un giorno all'hotel arriva Cleo, la figlia indicenne. Johnny ora deve pensare anche a lei ed é in grave imbarazzo. La porta a Milano, dove lui riceve un premio, e, al ritorno a Hollywood, per Cleo è arrivato il momento di andare al campeggio estivo. Johnny chiede per telefono alla ex moglie di accompagnarla, ma lei risponde di no. Lui riesce solo a portarla al pullman e a salutarla. Quando è lontana, Johnny non sopporta la situazione, e parte forse per raggiungerla.

UNA VITA TRANQUILLA


Lunedì 14 febbraio – ore 15.30 e 21.00

La piaga sullo sfondo è quella del logorio e dello stress della vita moderna. La vita tranquilla ovviamente non esiste. E cambiare nome non basta, lo aveva già detto Pirandello. Quello che siamo stati ritorna, e le colpe nascoste vanno espiate.

Da dodici anni Rosario Russo vive in Germania, gestisce un albergo ristorante, ha una moglie tedesca e un figlio piccolo. Un giorno arrivano da lui due ragazzi italiani, Edoardo figlio del capo di una famiglia di camorra, e Diego. Il passato fa presto a tornare. Rosario si chiamava Antonio De Martino, era un potente camorrista del casertano, e aveva un figlio, Diego. Ad un certo punto si era fatto credere morto ed era emigrato per cominciare una nuova vita. Edoardo riconosce Rosario, lo ricatta e lui alla fine lo elimina. Ora deve salvare se stesso e Diego dalla vendetta. E la fuga ricomincia.

BELLA


Lunedi 7 Febbraio ORE 15.30 - ORE 21.00

A New York José fa il cuoco nel ristorante di suo fratello Manny. Quando la cameriera Nina viene licenziata per essere arrivata in ritardo, Josè la segue, deciso ad aiutarla. Nina rivela di essere incinta e, non avendo alcun punto di appoggio, é intenzionata ad abortire. Josè vuole farle cambiare idea e la porta a casa dei genitori dove la ragazza trova accoglienza e comprensione. Anni prima Josè era un calciatore destinato ad una grande carriera, quando in macchina aveva investito e ucciso una bambina. E' l'occasione del riscatto.


La parabola di Josè, dalla disperazione al recupero di se stesso, é forte e convincente. Il buio provocato da una colpa assurda si riscatta nella volontà di non permettere che un'altra vita venga spezzata ancor prima di nascere. Con ammirevole semplicità e senza fare proclami, il copione si pone dalla parte di chi riconosce il valore della vita e compone un percorso di ricostruzione identitaria, nel quale entrano in gioco le importanti presenze dei genitori e di un figlio, che é adottivo ma non avverte più questa differenza. Certamente problematico per i temi che affronta, il racconto si apre però ad una realizzazione visiva fortemente lirica, e non priva di accenti commossi. Ci dice il regista che ci sono occasioni in cui l'aridità della ragione non basta, bisogna far parlare il cuore. Dal punto di vista pastorale, il film è da valutare come consigliabile e certamente poetico.

LA PECORA NERA

Lunedì 24 Gennaio ORE 15.30 - ORE 21.00

Nicola ha trascorso 35 anni della sua ancor giovane vita in un 'istituto' a contatto con i matti. Vessato da due fratelli più grandi e trattato con rudezza dal padre, vi è stato accompagnato dalla nonna e qui ha vissuto ed è diventato uomo. Oggi la suora responsabile sceglie lui e un suo coetaneo per andare al supermercato a fare la spesa. Intanto in flashback scorrono le immagini dell'infanzia di Nicola, e la voce di lui (di Nicola/Celestini)che ripete fuori campo filastrocche, brevi favole, voci onomatopeiche, sussurri quasi strozzati.

LA ROSA BIANCA

Giovedi 27 gennaio – ore 15.30 e 21.00
Giornata della Memoria

LA ROSA BIANCA
di Marc Rothemund

Nella piaga del nazismo e del razzismo, dalla fede evangelica di un gruppo di giovani, nasce una rosa bianca… Una storia vera e sconvolgente, capace di generare una speranza anche per l’oggi della storia. Un film che lascia un segno indelebile nel cuore.

DEPARTURES

Lunedì 24 Gennaio

ORE 15.30 - ORE 21.00


DEPARTURES di Yojiro Takita


La piaga della morte è un mistero che diventa viatico per una maggiore apertura verso il rispetto della vita e l'equilibrio tra la natura e l'essere umano. Un film bellissimo e struggente.